Mr Dailom: “Lolita” fuori il video
Dopo l’anteprima esclusiva su Sky Tg24 del 7 giugno https://tg24.sky.it/spettacolo/musica/2021/07/05/mr-dailom-lolita-video arriva sul canale ufficiale You Tube di Mr Dailom il videoclip di “Lolita (https://youtu.be/sPnB-DzAxpE ).
Dopo il successo dei due album “Sulle mie gambe” e “Vita da Cane”, il rapper di Varese torna con il suo nuovo brano dalle sonorità latine; un singolo che segna una vera e propria svolta creativa nel percorso artistico di Dailom, getta le fondamenta di una nuova identità delineata dalla scelta dei suoni tipici del raggaeton e della trap latina. “Lolita”, frutto della collaborazione con EGGWYTE che ha prodotto il pezzo, non è una citazione letterale del film di Kubrick, racconta invece un’esperienza personale, la storia di un rapporto complesso; la protagonista di fatto non è una ragazza giovane, “Lolita” è inteso piuttosto come l’appellativo rivolto ad una donna che riesce spezzare il cuore con la stessa ingenuità e leggerezza di una ragazzina. Un concetto enfatizzato nel video, di Paolo Meroni (Altered Studio), dove la protagonista (Letizia Poma) ha un atteggiamento smorfioso e giocoso, a tratti sprezzante dei sentimenti che il partner le esprime e manifesta; tuttavia, quello che emerge è un messaggio positivo, di rivincita del protagonista, che nelle scene finali si dimostra non più affranto dal rifiuto, ma sorridente, quasi a pregustare l’attesa di un nuovo inizio.
Ne abbiamo parlato con Dailom in persona…
Com’è nato il tuo nuovo singolo?
Sicuramente nasce dall’esigenza di scrivere e cantare sulle basi latin, e arriva da una mia esperienza personale durante il periodo del lockdown. Ci sono chiari riferimenti al contesto al quale appartengo, la pista da ballo che ho vissuto per un anno e che mi ha regalato bellissime esperienze, ahimè prima delle chiusure. Il brano, peraltro, inaugura una nuova collaborazione, con il talentuoso produttore EGGWYTE e con l’etichetta PMS Studio di Raffaele Montanari.
C’è qualcosa in particolare che ti ha spinto ad iniziare questo nuovo capitolo legato alle sonorità latine?
Semplicemente andando alle serate latin e iniziando a prendere lezioni di bachata mi sono innamorato del genere, per me è stato un po’ come tornare all’inizio, i primi rapper li ho sentiti dallo stereo di amici domenicani in auto, per me i primi ascolti erano Daddy yankee e Don Omar per intenderci. La cosa che ci tengo a precisare è che questo cambio non arriva per un esigenza discografica, magari è difficile crederlo viste le numerose uscite di questa estate, ma il tutto è nato con naturalezza. Come artista non riuscirei a fare musica solo per inseguire il mercato … questo genere a me piace alla follia!
Ti sei definito un “bandolero latin blanco”, perché?
Tutto nasce da una storia che mi ha raccontato il mio maestro di Danza Gino Salvato della scuola Picabu’ di Varese. Una volta, durante una serata di ballo, una ragazza sudamericana gli diede il soprannome di Latin Blanco, per la sua bravura nella danza, questa storia mi ha affascinato al punto da rubargli con simpatia il soprannome con lo scopo di diventare un bravo ballerino e un bravo reggaetonero, bandolero appunto perché gli ho rubato simpaticamente l’appellativo, Gino mi perdonerai
(ride)…
Con quale artista ti piacerebbe fare un feat?
Wow è una lista infinita, ma se devo fantasticare, te ne direi un paio, Romeo Santos perché vorrei farlo un pezzo bachata prima o poi, e ovviamente l’immenso J Balvin.
Cosa bolle in pentola? Vuoi anticiparci qualcosa?
Sicuramente un album, vorrei dimostrare che si può’ intrattenere e far divertire le persone trattando anche di contenuti seri, ma con la delicatezza di chi si sa esprimere senza appesantire l’ascoltatore, che a volte ha voglia solo di “scappare” un po’ dalla quotidianità.
Ph. Chiara Sardelli
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