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Dicembre 6, 2024

Mr Melt e Mad G, “We are brothers Outlaw!!!!” – Intervista

Mr Melt e Mad G annunciano il primo progetto ufficiale insieme dopo anni di collaborazioni e palchi condivisi. I due rapper romani, ormai residenti ad Amsterdam da anni, pubblicano infatti oggi AI, primo singolo estratto dal disco ufficiale che vedrà la luce nei primi mesi del 2025.

Il brano, distribuito nei migliori store digitali e in radio, è prodotto da Promo L’inverso e rilasciato da BrothersOutLaw. AI tratta il tema dell’intelligenza artificiale e approccia l’argomento dal punto di vista dell’umano a quello di un automa dotato di una coscienza. Le previsioni di un futuro distopico si alternano a fatti di cronaca che stanno realmente accadendo dando vita a un’atmosfera futuristica.  La traccia introduce al concept del disco che si chiamerà Ghost In The Shell, portando l’ascoltatore all’interno di un guscio di metallo dove l’anima prende vita e sviluppa un pensiero critico sulla realtà che lo circonda.

 

 


Partiamo dall’inizio. Come vi siete conosciuti voi due? Cosa vi lega?

Cosa ci lega? We are brothers Outlaw!!!!

Mr Melt: Io quel periodo gravitavo all’interno dell’etichetta/collettivo Moksha Music con la quale eravamo impegnati a portare grandi nomi del Rap italiano e USA ad Amsterdam, un giorno mi scrive un amico e mi fa:” ci sta un ragazzo di Roma che spacca che si è trasferito ad Amsterdam gli serve uno studio per registrare….”  E da li poi siamo finiti a vivere nella stessa casa, dove abbiamo speso tutto il lockdown a fare musica, ed è così che è nato “AI” e “Ghost in the shell”.

MAD G-Ci siamo incontrati nel 2018 quando ero appena arrivato ad Amsterdam e Melt era già lì da x anni. Vidi il post di un nostro amico in comune in cui ringraziava Melt per una maglietta che gli aveva regalato e per il suo impegno nello spingere il rap italiano ad Amsterdam. Gli scrissi e ci incontrammo a casa sua per conoscerci, gli feci ascoltare un po’ delle tracce che avevo registrato e ne ascoltammo alcune delle sue ritrovandoci reciprocamente nelle liriche che ascoltavamo. Pochi giorni dopo Melt mi porto nello studio del collettivo che gestiva assieme ad Orco (rapper e producer italiano residente ad Amsterdam) e da li iniziammo a collaborare ed a creare un live come collettivo

Quanto ha cambiato il vostro modo di concepire il rap il vivere ad Amsterdam? Credete abbia influito o pensate di no?
Vivere ad Amsterdam è fonte di ispirazione continua: la musica svolge un ruolo fondamentale nella vita sociale della città e le sue dimensioni limitate unite alla varietà di culture che ospita creano un ambiente ideale al continuo confronto con realtà parecchio distanti dalla propria. Oltre a ciò, Amsterdam ospita spesso live di artisti internazionali che più raramente si ha l’opportunità di vedere live in Italia, e ciò permette di interpretare il mondo della musica prendendo in considerazione ciò che accade nella scena mondiale.

Insieme avete fatto moltissime esperienze e oggi è uscito un singolo che, di fatto, annuncia il vostro primo progetto insieme.  “Ghost In The Shell” che uscirà in gennaio e AI è il primo estratto. Come mai proprio questo pezzo? Cosa dice del disco? Cosa anticipa?
AI introduce uno degli aspetti principali del progetto. Il titolo “Ghost in the Shell” prende ispirazione da un manga i protagonisti sono automi e nel quale ci si interroga spesso sull’idea che possa nascere una coscienza all’interno degli stessi. Lo sviluppo di un’intelligenza artificiale sempre più elaborata e la produzione di vero e propri robot con sembianze umane che sta avvenendo negli ultimi anni sembrano un passi verso il tipo di realtà rappresenta dal manga e nel testo pezzo ci interroghiamo su quali sarebbero le conseguenze di ciò, nel bene e nel male. Nell’intro vengono ripetuti i numeri 11111101101 che tradotto da binario in decimale è 2029, anno di ambientazioni della prima versione di Ghost in the shell.

 

 

Mi dite qualcosa sulla copertina? Cosa rappresenta?
La copertina rappresenta Roma nel futuro, con grattacieli ad un passo dal Colosseo, e luci che penetrano a fatica tra l’aria rarefatta. L’idea è quella di rappresentare un cambiamento radicale e vicino che sconvolgerà il modo in cui vediamo il mondo.

 Come mai avete scelto di uscire come indipendenti? È stata una necessità o avete cercato un’etichetta di supporto?
Abbiamo scelto di uscire come indipendenti per tutelare l’identità del progetto ed assicurarci di poterlo produrre come lo avevamo idealizzato e senza dover scendere a compromessi di alcun tipo.

Nel pezzo si sente tanta rabbia. Come la gestite nella vita reale?

La rabbia che si sente nel pezzo è quella di un grido di rivolta contro un futuro distopico sempre più vicino. La musica ci aiuta a trasformare un’energia apparentemente distruttiva in un qualcosa di costruttivo che persegue lo stesso obbiettivo iniziale

Cosa vi porta a continuare a fare rap nonostante tutto?
Il rap è cultura, non una moda di passaggio. L’idea che debba stare al passo con i tempi fa dimenticare che il rap è un genere musicale e come tale ha delle caratteristiche che restano parte fondamentale di esso anche quando nascono dei sottogeneri o delle evoluzioni del genere se ne discostano

 

 

 

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