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Aprile 5, 2019

Intervista a Maury: “Netflix” è il mio primo disco.

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Da venerdì 8 marzo è disponibile “NETFLIX”, il primo disco da solista di Maury. Attualmente è in rotazione radiofonica “ALIENI” feat. Nico Tesla & PakyG, primo singolo estratto. 

 

Ciao Maury, presentati e raccontaci in che modo e quando sei entrato nel mondo del rap. “Netflix” è il tuo album d’esordio. Come mai questo titolo?
Ciao a tutti, mi chiamo Maury e faccio musica da ormai 6 anni. Sono entrato nel mondo del rap da producer, componevo ma non avevo nessuno che cantasse sulle mie basi. Così ho ascoltato tantissimo rap, partendo dai Club Dogo fino a Clementino. Nel 201, dopo essermi studiato gran parte delle nuove sonorità, ho fatto uscire il mio primo Mixtape “Rivoluzione”. “Netflix” nasce a inizio 2018, in un periodo buio per la mia etichetta, volevo svoltare, volevo il cambiamento, volevo qualità e finalmente dallo scorso 8 marzo è disponibile in tutti gli store e piattaforme digitali. Il titolo è nato in modo spontaneo, dopo aver ascoltato tutto il disco ho avuto la sensazione di entrare in un portale e di poter scegliere un pezzo per ogni situazione.

C’è un filo conduttore che unisce tutti i brani del disco?
No, riallacciandomi alla domanda di prima ogni pezzo ha una sua storia, un suo carattere e una propria situazione sentimentale.

Netflix

Secondo te cosa vuol dire essere un rapper?
Nel 2019 penso che il rap si sia così ampliato da diramarsi in molti generi. Personalmente per il momento non mi vorrei definire “rapper” anche perché oramai si definiscono così anche i “bulletti” che possiedono cose di marca e orologi falsi. Vedendo questo penso che anche il rapper più grande della storia preferisca altri appellativi. Per me essere rapper significa avere qualcosa da dire e non avere persone con cui ti puoi sfogare così prendi in mano un foglio e una penna e cominci a buttarci tutta la rabbia o il sentimento che in quel momento vorresti far uscire fuori dalla tua testa.

C’è qualche aspetto della cultura Rap che non approvi?
Non sono un santo per poter dire “no alla droga” o “non drogatevi” . Quello che posso dire, e che ho sempre detto, è che se uno fa qualcosa che in un modo o nell’altro è sbagliato non è obbligato né a renderlo pubblico né a influenzare altre persone che non ne hanno la necessità.

Visto che sei un’emergente e hai 18 anni magari puoi dirci qualcosa in merito ai giovani e alla musica da un punto di vista professionale. Cosa puoi dire ai ragazzi della tua età che vogliono rendere la musica un lavoro?
Due cose. Credeteci e soprattutto continuate a sognare, sempre. Io, continuando a sognare sono arrivato a fare cose, che la gente ancora non sa ma che presto spero di poter condividere con tutti. Non ci ho dormito le notti al solo pensiero di quello che mi stava accadendo. In questo ho avuto la conferma di quello che mi dicevano tutti. “Nulla è impossibile”.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?
Gue Pequeno, C. Tangana e ultimamente anche Russ,

Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro da Maury?
Io mi aspetto un contratto. Per voi invece ci sarà tanta ma tanta musica. Sto già lavorando al prossimo disco.

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