Il pop-trap di Saimon Sail torna ad entusiasmare in “Backseat”
Impronta stilistica fresca e decisa, flow e carisma da fuoriclasse e timbrica unica, istantaneamente riconoscibile, sono i punti cardine del percorso artistico di Saimon Sail, che dopo aver collezionato un sempre più crescente numero di streams dalle sue precedenti release e aver dimostrato un’attitude eclettica e trasversale, torna nei digital store con “Backseat” (PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital), il suo nuovo singolo.
Quante cose si scorgono e – solo di conseguenza -, si possono raccontare, vivendo ai margini della società, seduti sul sedile posteriore di un’esistenza che ci chiede, quasi ci impone, di essere protagonisti di un tragitto, un viaggio, che non percepiamo come nostro? In “Backseat”, con l’accortezza della sua penna, il giovane e brillante artista romagnolo invita l’ascoltatore a liberarsi dal timore del giudizio, assaporando l’euforia dei sentimenti, siano essi appena sbocciati, solide bussole interiori del nostro cammino, o giunti all’epilogo. D’altro canto, la scelta del titolo, rappresenta una pausa dal mondo per riflettere e rigenerarsi, la scelta, consapevole e meritata, di concedere del tempo a se stessi per osservarsi da dietro le quinte, senza dar conto a chi si alterna sul palcoscenico, e, perché no, di tanto in tanto, farsi guidare da un copione scritto a penna ed anima dal nostro istinto.
Inebriato da una frizzante scia sonora pop-trap, il testo è una fenditura dorata e lucente sulla parete monocromatica della routine personale, una valvola di sfogo da cui far fluire il fardello delle pressioni sociali, delle comprensibili preoccupazioni legate alle restrizioni post-pandemia e di tutti quei pensieri che affollano e attanagliano la nostra mente, sabotando e frenando il desiderio di libertà insito in ciascuno di noi.
Come una lettera destinata ad una persona uscita dalla nostra vita, ma non per questo dal nostro cuore, il brano è un intreccio di liriche e ritmo che infrange le dinamiche della ragione per preservare quelle, inspiegabili a parole, dei sentimenti e delle emozioni, una full immersion di meno di 3 minuti in cui tuffarsi a capofitto per riemergere in superficie più vicini a noi stessi.
«Ho scritto questo pezzo – dichiara Saimon Sail – per provare a descrivere come e quanto l’amore, o la cotta per una persona, possano renderci euforici. Una persona con la quale non si ha più nessun contatto, ma che, per un’ultima volta, si vuole coinvolgere per raccontarle tutto ciò che non si ha mai avuto il coraggio, la forza o il tempo di dirle».
Prodotto, mixato e masterizzato dall’abilità e dalla competenza professionale dello Studio 85 di Rimini, “Backseat” aggiunge un nuovo importante tassello all’ascesa nel mercato discografico di Saimon Sail, che nei prossimi mesi annuncerà un’importante collaborazione internazionale.