LOADING...

Back To Top

Maggio 3, 2019

Intervista a Ronin Yaro, il rapper appassionato del Giappone

By

Da venerdì 29 marzo è disponibile “HENTAI” (Indiependente), il nuovo singolo del rapper RONIN YARO. Nel brano l’artista racconta della relazione con una ragazza conosciuta durante una nottata. Una relazione intensa ma destinata a non essere duratura a causa dell’inclinazione dell’artista e forse della ragazza stessa. Il rapporto fra i due è orientato allo svago, al rilassamento e al piacere.

 

Ciao Ronin, presentati e raccontaci in che modo e quando sei entrato nel mondo del rap.

Ciao, mi chiamo Marco, ho 27 anni e sono entrato nel mondo del rap fra la fine delle Elementari e l’inizio delle Medie. A cavallo tra la prima e la seconda Media ho iniziato a fare freestyle coi miei compagni di classe, fomentato dal primo 2theBeat, e da li è nato tutto quanto.

“Hentai” è il tuo nuovo singolo. Come mai questo titolo?

Sono appassionato della cultura nipponica, come si capisce anche dal mio nome. Hentai perché è una traccia che parla di sesso con un’asiatica. Mi sembrava una rappresentazione appropriata.

Ti va di raccontarci qualche aneddoto sul disco che stai preparando?

In questo momento sto lavorando a dei singoli che comunque potrebbero andare a costituire un disco in futuro visto che seguono una stessa linea. Questo progetto avrà sicuramente una forte influenza nipponica. Il resto lo scoprirete eheh.

Secondo te cosa vuol dire essere un rapper?

Vuol dire rappare le cose che vivi, quelle che vivi tu come individuo e insieme alle persone che fanno parte della tua cerchia. Vuol dire saper comunicare con le persone, in maniera chiara, precisa, immediata. Vuol dire trasmettere, coinvolgere, imprimere.

C’è qualche aspetto della cultura Rap che non approvi?

Tutto ciò che gravità intorno al rap è abbastanza discutibile solo se il rap non viene visto come strumento che rispecchia la realtà, ma come strumento di propaganda. Dunque per la visione che prevalentemente ho io del rap (la prima) non ci sono aspetti che non approvo. Nel secondo caso, quando si tratta palesemente di propaganda dipende su cosa viene fatta.

Come vedi la nuova scena rap/trap italiana e il boom di artisti giovanissimi usciti in questi ultimi mesi?

Lo vedo in modo positivo. Io sto nella middle way, sono cresciuto col rap anni ‘90 ma ho abbracciato il grande cambiamento che ha sconvolto la musica, il mercato, il modo di vedere l’hip hop. Mi dispiace vedere astio e chiusura da parte dei più grandi nei confronti dei più piccoli e viceversa. La trovo una cosa veramente poco produttiva ma, il conflitto generazionale a quanto pare è una cosa inevitabile. Io però riesco a restarne fuori.

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?

Diciamo che dagli artisti che ascolto mi faccio influenzare il giusto, perché tengo molto all’originalità del mio lavoro. Per quanto riguarda l’Italia, ascolto molto Ketama e la 126 in generale. Andando oltreoceano invece, Lil Peep e xxxTentacion sono fra quelli che preferisco, ma ovviamente ce ne sono molti altri.

Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro da Ronin Yaro?

Il futuro, esattamente quello. Tanti singoli in programma per ora e qualche video ben studiato. Ma soprattutto, cose originali.

Prev Post

Rap Pirata connessione accogliente con Brescia

Next Post

“Lontano”, torna il rap ‘Made in Roma’ de Il Turco con uno sguardo al futuro

post-bars