Intervista agli Overture in occasione del nuovo singolo Baricentro
E’ disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Baricentro” (Noize Hills Records), il nuovo singolo degli Overture.
Il brano nasce dalla consapevolezza di voler trovare il proprio equilibrio, che sia all’interno di un contesto musicale o che si tratti di una questione di crescita personale nella propria dimensione quotidiana.
Tante sono le contraddizioni della società odierna che inducono gli individui – soprattutto i giovani della generazione Z – a non sapere da che parte stare pur sentendo la pressione di doversi schierare a tutti i costi.
Baricentro è il vostro nuovo singolo, puoi dirci perchè avete scelto questo titolo?
Abbiamo scelto “Baricentro” come titolo perché volevamo dare importanza al fatto di voler trovare un proprio “baricentro”, un equilibrio personale e artistico che ti metta nella condizioni di dare sempre il meglio, rimanendo sempre noi stessi, ovvero ragazzi giovani che vogliono suonare e divertirsi in un ambito che però purtroppo sta diventando puro mercato, ma che nasce comunque da un bisogno artistico personale.
In che cosa è diverso dai vostri precedenti lavori?
Questo progetto è diverso come lo sono stati tutti, perché ogni volta che lavoriamo a qualcosa di nuovo siamo consapevoli di avere più conoscenze ed esperienza rispetto a quello precedente; rappresenta comunque in particolare un nuovo punto d’inizio, sia come suono che come modo di affrontare un brano.
Qual è il messaggio principale che volete trasmettere tramite questo progetto artistico?
Il messaggio che vogliamo trasmettere è riguardo la nostra brevissima in carriera in particolare, di come ci siamo ritrovati a dire dopo un paio di anni di lavoro “abbiamo perso il baricentro”. Siamo consapevoli di come nel mercato di oggi è impossibile non venire etichettati ma noi non abbiamo ancora trovato questa etichetta e probabilmente non lo avremo mai perché per noi più che una passione è soprattutto un piacere, che ha infiniti mondi da scoprire e col tempo se tutto andrà bene continueremo a creare cose nuove e sperimentare nuovi suoni.
C’è un brano a cui siete maggiormente legati e, se sì, perché?
Il brano a cui siamo maggiormente legati, perché probabilmente è il nostro primo singolo e quindi primo amore, è “Fiume in Piena”. Il brano è uscito ad ottobre 2019, un paio di mese dopo essere stati presi da in mezzo una strada dalla nostra etichetta NOIZE HILLS RECORD; è stato uno di quei brani che esce da solo in mezz’ora, è partito da riff di chitarra iniziale e le parole sono venute da sole.
Quali sono le vostre influenze musicali? Chi sono gli artisti che stimate o ammirate in particolare?
Essendo un gruppo di quattro teste pensanti e indipendenti abbiamo ovviamente diverse idee ed influenze musicali. L obbiettivo comunque nonostante si ascoltino generi diversi come funk, rock, rap, jazz è quello di dare massima importanza allo strumento, sperando in un futuro prossimo di un ritorno in pompa magna, quando finalmente anche la massa si accorgerà di quanto sia bello. I nostri artisti preferiti sono Anderson Paak, David Bowie, The Doors, Red Hot Chilly Peppers e per quanto riguarda il nostrano Salmo e Venerus.
Quando vi siete avvicinati alla cultura hip hop e al rap? Come nasce questa passione?
Ci siamo avvicinati all hip hop e al rap quando avevamo 14-15 anni, con l’old school italiana come Sangue Misto e Uomini di Mare e poi con l’arrivo di Salmo nella scena italiana.
Con quale artista vorreste collaborare?
Ci piacerebbe molto collaborare con Tha Supreme che stimiamo moltissimo.
Da dove traete le vostre ispirazioni per un pezzo?
La nostra ispirazione la troviamo nello stare insieme in studio con qualche strumento e qualche birra. Non ci mettiamo la pressione di dover fare a tutti costi, se una cosa deve uscire troverà il momento giusto per farlo.
Potete darci qualche anticipazione sui vostri prossimi progetti?
Purtroppo in questo periodo parlare di progetti futuri è un po’ un tabù. Il nostro sogno ovviamente è tornare a suonare il più possibile in giro e far girare la voce, facendo uscire ovviamente dei singoli. Il discorso album è ancora prematuro.
Che consigli dareste ai ragazzi che vogliono “imboccare questa strada”?
Ai ragazzi di oggi voglio dire che si rimorchia di più suonando che facendo il trapper. Speriamo funzioni.